. il numero 3
Ok, premetto che questo sarà un post in perfetto stile “Sex & the city”. Solo che, al posto della magrissima Carrie Bradshaw in decolletè Prada e collier di Tiffany ci sono io, con tanto di Vans ai piedi e maglietta H&M . Ventunanni e un’esperienza sotto le lenzuola che non annovera decine di uomini presi e scartati come calzini (a differenza del telefilm citato sopra, dove in ogni puntata fiocca un bizzarro esemplare di uomo, con relative manie e fobie).
Ma, dall’alto della mia misera esperienza con preservativi & co., mi sento in vena di sprecare un po’ di pixel parlando della richiesta che prima o poi qualsiasi ragazzo vi farà.
Sto parlando delle otto famose parole: “Cosa ne pensi di una cosa a tre?”. Se la domanda viene posta da un ragazzo è quasi inevitabile che con “tre” si intenda tu, lui, e un’altra lei.
Ora. Io sono fermamente convinta che in ogni esponente del gentil sesso risieda una fetta di sana omosessualità, grande o piccola che sia. Non credo alle finte omofobiche che disdegnano anche innocenti baci saffici. E non lo sto dicendo perché voglio spacciarmi come donna dalle ampie vedute e pronta a sperimentare ogni genere di pratica sessuale. Semplicemente penso (e non sono l’unica, ve l’assicuro) che tutte le donne pensino all’esperienza lesbica come affascinante. Il corpo femminile è innegabilmente un’opera d’arte, difetti compresi. Le linee che disegnano la figura femminile sono semplici, pulite, morbide, si muovono e culminano in una forma che a me ricorda tanto quella di alcuni strumenti musicali, creati apposta per essere suonati con le dita. Nella donna risiede una componente di dolcezza che corre parallelamente a quella della sensualità: un mix che sconvolge gli uomini, ma che non può non piacere anche alle donne stesse. Guardare una donna è bello, punto.
Dando quindi per certo (almeno in linea teorica) che qualsiasi esemplare di genere femminile vorrebbe provare almeno una volta ad entrare in intimità con un altro esponente dello stesso sesso, e che quindi questo non costituisca il nocciolo della questione, io mi chiedo: quante donne sarebbero disposte a condividere con un’altra il proprio uomo?
Diciamocelo, la donna è gelosa fino al midollo. Anche i suoi globuli rossi lo sono. La donna sprizza gelosia, è possessiva dalla nascita. Pur essendo di natura civettuola, quando una femmina si accaparra un maschio, se lo tiene stretto con i denti e con gli artigli. Quando il rapporto con il partner diventa stabile, tutte le donne che osano posare lo sguardo su di lui, o peggio ancora, si azzardano a proferir parola rivolgendogliela, diventano automaticamente puttane. Sì, è così: quando stai con un uomo, inevitabilmente ti sembrerà che l’intero mondo femminile cospiri per portartelo via. Ti sembrerà che tutte si mettano minigonne più corte e azzardino scollature più audaci, ti sembrerà che tutte ridano in maniera da scoprire il collo e stordire il maschio con l’ultima fraganza di Gucci, ti sembrerà che tutte organizzino la propria vita per portarti via l’uomo dal letto e per infilarselo nel proprio. Ovviamente io sto esagerando, ma fateci caso, fanciulle. Tutte le donzelle che vi sono sempre sembrate innocue ed insipide, nel momento in cui “ufficializzate” il legame con il vostro uomo, diventan tutte zoccole.
Detto questo, continuo a chiedermi: ma sti ménage à trois, esistono veramente fuori dai set di film porno? Esistono seriamente ragazze così generose da lasciare che altre stantuffino il loro masculo?
Oppure sono io quella esagerata nell’altro senso, quella affetta da gelosia patologica, che non riesce a concretizzare fantasie e desideri tanto diffusi? Perché, chiariamoci: io non dico di non fantasticare mai su acrobazie e giochini da condividere con più di una persona. Ci fantastico, eccome (come tutti, non ditemi di no!). Solo che quando penso di mettere effettivamente in atto la fantasia in questione, ecco che la signora Gelosia si fa largo a suon di spallate e ceffoni. E penso: un’altra nel nostro letto? In mezzo a noi due?
Mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm.
Se mi ascolto da fuori ammetto di sembrare un po’ bigotta. La classica ragazza che non concede sfizi, solo il missionario, grazie. Vi assicuro che non è così. Il sesso è divertente, e far l’amore è un volo in prima classe per il Paradiso. Solo sto provando sulla mia pelle, concretamente, di come, man mano che un rapporto diventa stabile, il sesso diventi più intimo. Detto così sembra banalissimo. Voglio dire che si arriva ad un punto in cui si pensa con disgusto al condividere il letto con una persona che non sia lui. Ora come ora, l’idea che qualcun altro appoggi la sua pelle sulla mia, che senta il mio calore, mi fa rabbrividire. Sono pazza? Mi sto allontanando così tanto dall’istinto? Mah. Anche se fosse, mi va bene così.
Temo di non poter essere così generosa. È mio e basta signore, mettetevi il cuore in pace.
