. inquietudine, inquietudine

Siamo parti di un meccanismo necessario che odiamo tutta la vita

 - in mezzo ai fastidi con il solo scopo di crearne altri? -

studiare per lavorare
lavorare per comprare
comprare per dover lavorare ancora di più
lavorare di più per vivere perennemente stanchi
vivere stanchi per non aver voglia di pensare
non pensare per non morire di consapevolezza
rimanere ignoranti per portare avanti il preciso meccanismo
che macina e macera il mondo da millenni

ci circondiamo di oggetti e legami che non servono, che soffocano lo spazio dell'immaginazione

tutto è preconfezionato, compresi gli anni della tua vita: te li vendono in pacchetti che tu dovrai solo pagare, scartare, posizionare. 

non devi pensare a come vivere la tua vita
qualcuno l'ha già fatto per te

sei la casella di un mosaico che puoi solo intuire, ma in ogni caso nessuno ti darà mai motivo per farlo.
- schiavi della materia, dell'oggetto, della massa-

siamo silenziofobici, feticisti della cacofonia, vogliamo qualcosa che ci riempia i timpani e neuroni da mattina a sera .. nessuno spazio all'ingrato compito di ritrovarti solo con la tua testa, guai se potessi mai PENSARE


inquieta, inquieta
l'autunno si fa sentire e marcia sulle nostre abitudini -sul nostro ottimismo-
agitata, frustrata

ho bisogno di lui in parte a me, tutto il resto non conta . .