. necrosi


E ci sono momenti in cui vorresti far crollare i muri della stanza a testate, in cui prenderesti la testa del primo stronzo che passa di lì e la scaraventeresti contro quel cestino della spazzatura, in cui prenderesti il cellulare e lo prenderesti a martellate fino a vedere ogni sua microscopica parte frantumata e allontanata.


Momenti in cui sei talmente stanca che prenderesti una vanga e ti sotterreresti da sola in qualche angolo di terriccio morbido e umido, per poter urlare con la terra in bocca e sfinire i polmoni, per poter dormire in un letargo senza sogni, per poterti svegliare con la voglia di guardare ancora una bocca parlare.


Attimi in cui nulla guadagna senso, in cui ti guardi attorno e ti senti così sola da voler morire, in cui ti senti occhi e gola bruciare dal nervoso, tanto è il fastidio che ti sale dalle viscere e che ti riempie ogni capillare. Rapido e letale, ti annebbia il pensiero e ti rende cinica, violenta, una bomba a mano, con i nervi visibili ad occhio nudo e un cipiglio perenne.


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